Castelli lega il suo nome ad un'importante e tradizionale produzione di ceramica famosa per l'altissima qualità ed eleganza. E' un'arte tramandata di padre in figlio fin da prima del Rinascimento e trova la sua celebrazione nel Museo delle Ceramiche, situato nel Convento dei Frati Minori Osservanti.
L'importanza di questa attività artigianale è confermata anche dal fatto che lungo il percorso turistico è possibile trovare le abitazioni dei più famosi ceramisti: da quelle nel centro storico della famiglia di Orazio Pompei, dei Grue, degli Olivieri e fino alla casa dei Rosa.
Castelli fa parte della Comunità Montana del Gran Sasso e dell'incantevole percorso dell'Ippovia. Il suo borgo storico si erge proprio in uno stupendo panorama naturale ai piedi della grande montagna, circondato dallo strapiombo e nel quale domina la costruzione del Castello.
Ricca di testimonianze architettoniche, oltre alla squisitezza dei suoi piatti tradizionali, tra cui i “maltagliati con le voliche”, offre un itinerario molto suggestivo e interessante che parte dalla piazza e dalla Chiesa di San Giovanni Battista, costruzione religiosa che risale alla fine del Cinquecento e al cui interno è possibile ammirare una serie di opere in piastrelle maiolicate.
La meraviglia e l'incanto di questa produzione artistica locale si può, però, ammirare a tutto tondo nella speciale e inimitabile bellezza del soffitto completamente maiolicato della Chiesa di San Donato, disegnato da piastrelle che raffigurano una serie di temi diversi: da quelli religiosi e simbolici a quelli decorativi oppure riportando aforismi e frasi che fanno riferimento alla saggezza popolare. E' un'opera di grande impatto e di raro incanto, risale alla prima metà del Seicento e sembra che alla sua realizzazione abbiano partecipato tutti i ceramisti del luogo.
Disegnato nella splendida cartolina che vede protagonista il Gran Sasso, è un luogo di culto famoso in tutto il mondo e viene visitato ogni anno da 2 milioni di fedeli, tra cui moltissimi giovani. Qui sono conservate le spoglie di, San Gabriele, Santo Patrono d'Abruzzo, di cui sono tantissime le testimonianze di miracoli di guarigione avvenuti grazie alla sua intercessione.
Il Santuario di San Gabriele dell'Addolorata si trova a Isola del Gran Sasso che, a sua volta, fa parte del Parco Nazionale, offrendo così non soltanto la possibilità di visitare un luogo importante per il sentimento religioso, ma anche di apprezzare il bellissimo panorama del paesaggio tutto intorno.
Le origini del Santuario così come lo conosciamo fanno riferimento ad una piccola chiesa dedicata all'Annunziata accanto alla quale nell'anno successivo alla visita di San Francesco, nel 1215, si costruì un piccolo convento francescano che nel 1847 venne donato ai Passionisti, l'Ordine di San Gabriele.
Accanto a questa costruzione storica, arricchita ed ampliata nel tempo, se ne è aggiunta una moderna, di struttura e di grandezza tali da poter accogliere comodamente l'enorme flusso di pellegrini e di fedeli che arrivano ogni anno. Nella chiesa nuova in estate si trovano le spoglie del Santo che durante tutto l'anno sono conservate in quella storica, all'interno di una statua metallica deposta in un'urna in bronzo dorato. Durante la visita al Santuario, oltre al momento dedicato al raccoglimento e alla preghiera, si ha la possibilità di conoscere i luoghi del convento in cui il Santo ha vissuto e di osservare, tramite una vetrata, la camera in cui è spirato, giovanissimo, nel 1862.
distanza 80 km - 1 h di percorrenza